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07-10-2019        Radio Onda D'Hurto [IT]

l partito socialista del premier uscente Antonio Costa ha vinto le elezioni politiche in Portogallo. I socialisti hanno ottenuto il 36,7% dei voti (106 seggi su 230) seguiti dal Psd (partito socialdemocratico, di centrodestra) al 27,9%, pari a 77 seggi.

Terzo il Blocco di sinistra, femminista, ecosocialista e trozkista, con il 9,7% (16 seggi), seguito dalla Coalizione democratica unitaria (Verdi e Partito comunista) al 6,5% (12 seggi). Entrambe le formazioni di sinistra perdono qualcosa rispetto al 2015, pur mantenendo consensi importanti, stando ai risultati definitivi.

Entrano in Parlamento anche altri partiti, ben 9 (prima erano 6): i popolari di destra al 4,2%, gli animalisti di Pan al 3,3% (che passano da 1 a 4 seggi). Un deputato, ed è la prima volta, anche per l’estrema destra di “Chega!”, ossia “Basta”. Un seggio anche per i liberali e per gli ecosocialisti di Livre. Bassissima l’affluenza, ferma al 54,5%, il dato peggiore dalla Rivoluzione dei Garofani del 1974

I socialisti portoghesi quindi vincono le elezioni, migliorando rispetto al voto del 2015 e guadagnando oltre 4 punti percentuali. Il partito di Costa ha sfiorato, di una decina di seggi, la maggioranza assoluta, che alcuni sondaggi dell’ultim’ora davano addirittura per possibile.

“Ora troveremo un accordo con gli altri partiti per 4 anni di stabilità”, ha detto Costa davanti ai suoi sostenitori, dando di fatto il via alle trattative di governo. Possibile, ma non scontata, una nuova alleanza con il Blocco di Sinistra e la Coalizione di Sinistra, che appoggiavano dall’esterno il precedente governo monocolore del socialista Costa.

L’analisi del voto di Giovanni Allegretti, ricercatore del centro di studi sociali all’Università di Cohimbra.




 
 
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Giovanni Allegretti