Un’alleanza delle forze di sinistra in grado di arginare l’espansione delle
destre neoliberiste che avanzano ovunque nel mondo e rigenerare la socialdemocrazia, garantendole un futuro. Un patto che in Europa dovrebbe mettere insieme i Paesi del Sud, guidati dal Portogallo del socialista Antònio Costa, contro «i populismi e sovranismi che a partire dall’Est stanno sgretolando i
legami tra gli Stati usando come grimaldello la questione dei profughi».
Questa è l’unica possibilità di sopravvivenza che Boaventura de Sousa Santos, tra i maestri del pensiero che ispirò il World Social Forum e punto di riferimento del
movimento internazionale che 20 anni fa cominciò a proporre un modello alternativo di globalizzazione, immagina per l’Unione Europea. Che, «se rimane
soltanto un progetto neocapitalista, si riduce a una mera unione di nazionalismi,
un gruppo di Stati pronti a mettersi l’uno contro l’altro. Condizione propedeutica
alla guerra».